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Coltivare le Orchidee in casa : in vaso, su zattere, in acqua
Coltivare in casa le Orchidee non è una cosa così difficile come potrebbe sembrare: basta seguire le fondamentali regole per riuscire a far crescere bene e in salute una delle piante più affascinanti ed eleganti del mondo. Aldilà delle raccomandazioni, occorre ricordare che coltivare le orchidee in casa non è una scienza esatta. L’unica certezza è l’importanza dell’osservazione e poi con il tempo anche dell’esperienza, che consente di capire più facilmente e rapidamente le eventuali problematiche e i relativi rimedi.
Le Orchidee in maggioranza sono piante di origine tropicale e quindi hanno bisogno di ambienti con opportuna temperatura e umidità, condizioni difficili da riprodurre in casa; infatti moltissime Orchidee hanno bisogno di crescere in serre a temperature costanti e controllate ( serra calda ), ma ci sono alcune specie che hanno capacità di adattamento anche in climi e situazioni ambientali diverse da quelle dei luoghi di origine, ne ricordiamo le principali.
Dendrobium
Sono Orchidee originarie dell'Asia orientale, Australia e Nuova Zelanda. Sono conosciute col nome comune di " Orchidee bamboo " per l'aspetto degli steli. Questa orchidea ha bisogno di molta luce e di una corretta esposizione e la temperatura ideale è di 20°, ma resiste bene anche a 30 °. Non esporla mai a luce diretta e se posizionata davanti a una finestra esposta a Sud bisogna riparala dietro una tenda. Queste Orchidee sono epifite e non hanno bisogno di terreno ma di un mix tra torba e cortecce
Paphiopedilum
Sono Orchidee originarie dell'Asia orientale. Si distinguono in tre tipologie :
1) a foglie macchiate;
2) a foglie verdi e fioritura singola ;
3) a foglie verdi e fioritura multipla. Queste orchidee nei luoghi di origine sono semiterrestri, ma quelle che possiamo acquistare sono epifite e vanno quindi coltivate esclusivamente in vaso utilizzando come substrato la corteccia di pino delle dimensioni medie e aggiungendo una fonte di calcio (di cui hanno bisogno) come conchiglie tritate o guscio d’uovo tritato (ben lavato, tolta la pellicina che si trova all’interno dell’uovo tra il guscio e l’albume). Lo sfagno, essendo acido, non è gradito da queste piante, quindi non si usa in nessun modo. Quando le temperature notturne stanno sopra 18°C, gruppi 2 e 3 possono stare all’aperto, in una posizione semi-ombreggiata, protetta dai raggi diretti del sole e dalle piogge. Gruppo 1 preferisce le condizioni un po’ più stabili di quelle che si trovano all’esterno. Se la temperatura sale oltre i 27° l'umidità deve essere almeno del 70%.
Phalaenopsis
Sono Orchidee originarie del Sud-Est Asiatico e poichè temono il freddo all'aperto si possono coltivare solo in estate. La posizione di queste Orchidee è fondamentale, deve essere luminosa ma non sole diretto in ambiente arieggiato ma senza correnti fredde e con buona umidità atmosferica. Sono queste Orchidee epifite per cui bisogna utilizzare come substrato composto a base di corteccia di abete (chiamato bark), ma si possono utilizzare anche altri materiali porosi, come l’argilla espansa. Per mantenere costante l'umidità possiamo usare un sottovaso contenente dell’argilla espansa e un dito d’acqua, su cui poseremo il vaso di Orchidea: l’argilla serve per tenere lontane le radici dal ristagno d’acqua. Sono anche utili le nebulizzazioni delle foglie senza bagnare i fiori. Le esigenze termiche delle Phalaenopsis sono ampie da un minimo di 18° a un massimo di 30 °. il che le rende facilmente coltivabili negli appartamenti.
Miltonia
è questa un'Orchidea originaria del Brasile. Cresce bene con temperature minime di 15° e massime di 24°, per cui si adattano bene a essere coltivate negli appartamenti. Il substrato di coltivazione è quello classico composto da corteccia e torbe
Cymbidium
In realtà a questo genere appartengono Orchidee che possono essere epifite, semi-epifite, e terricole. Sono Orchidee adatte ad essere coltivate in vaso. Sono resistenti al freddo fino a -2° e dunque possiamo tenerle anche all'aperto per poi portarle all'interno in inverno, posizionandole in luogo luminoso ma non sole diretto. Il substrato ideale è quello composto di cortecce e sfagno, ma se ben drenato andrà bene anche un comune terriccio da giardino. Tre sono gli errori di coltivazione più facili con il Cymbidium: gli sbalzi bruschi di temperatura, la mancanza di umidità ambientale e l’illuminazione. Un nemico naturale delle Orchidee sono le Cocciniglie, che possono indebolire la pianta rallentandone la crescita.
Coltivazione in casa delle Orchidee : Vaso, Vetro, Zattera, Sospesa
Vaso
coltivare un'Orchidea in vaso è senza dubbio la scelta più comune. In linea generale sarebbe preferibile utilizzare contenitori di vetro trasparente in modo che le radici siano visibili e facilmente controllabili, questo perchè le nostre Orchidee sono epifite e le radici sono aeree e dunque hanno bisogno di luce e aria. Unica eccezione il genere Cymbidium che essendo Orchidee anche terricole si adattano bene anche nei vasi di coccio. Per quanto riguarda la coltivazione dell’orchidea in vetro senza terra, ti consigliamo di estrarre delicatamente la tua pianta dal vaso di plastica e di adagiarla delicatamente all’interno di un vaso in vetro sul cui fondo avrai posto dei sassi, in modo che possano mantenere l’ambiente sufficientemente umido ma senza ristagni. Per annaffiarla, sarà sufficiente riempire il vaso, tenere le radici dell’orchidea a bagno per qualche minuto e svuotare il vaso semplicemente inclinandolo facendo attenzione a non danneggiare la pianta.
Vetro
Un'altra tecnica è quella dell'utilizzo di palline di Gel. Per iniziare abbiamo bisogno di un vaso di plastica o vetro, palline di gel colorate o neutre, una pianta di orchidea (consigliamo la Phalaenopsis, sembra che sia la varietà più adatta per questo genere di coltura). il colore delle palline in gel non è determinante nella resa della fioritura. Si tratta piuttosto di gusto estetico: avendo un vaso in vetro, le palline colorate risaltano e donano un aspetto particolare e fantasioso ai vasi da esporre in casa. Immergere per una notte intera le palline in gel in un contenitore pieno di uno/due litiri d’acqua. Le palline assorbiranno il quantitativo d’acqua necessario che rilasceranno man mano alle radici della pianta. Il processo sarà terminato quando le sfere si saranno gonfiate. Prima di collocare la nostra Orchidee sul gel bisogna estrarla dal vasetto di coltura e pulirla delicatamente avendo cura di non lasciare residui che porterebbero la pianta ad ammalarsi o ammuffirsi. Quindi posizionare al centro del vaso di vetro la pianta e posizionare le sfere di gel nel vaso, facendo attenzione a ricoprire per bene le radici. In questo modo le estremità della pianta saranno sempre a contatto con le palline gonfie d’acqua, e potranno assorbire il liquido necessario senza difficoltà. Insieme alle palline di gel si può mescolare del fertilizzante liquido diluito in acqua. Questa tecnica è consigliabile per i periodi invernali, meno efficace nei periodi primaverili estivi dove si preferiscono i substrati tradizionali di torba e cortecce
Zattera
Coltivare le Orchidee epifite su pezzi di corteccia o zattere, ha il grande vantaggio di ripotare queste piante alle condizioni più naturali possibili. La corteccia da utilizzare son quelle di sughero, materiale che nel tempo non va a marcire velocemente, oppure legni colorati che non hanno problemi di marcescenza, come ad esempio, la Robinia. Il procedimento è molto semplice. Andremo a togliere l’Orchidea dal vaso, librando le radici da tutto il vecchio terriccio, eliminando quelle più rovinate. Porre sulla zattera un leggero strato di sfagno seguendo le fessure della corteccia; mettere la pianta al di sopra distendendo le radici sulla zattera. Applicare un altro leggero strato di sfagno per ricoprire leggermente le radici, perché tolta dal vaso, l’Orchidea potrebbe andare incontro ad uno shock idrico. In questo modo terremo umida la pianta, finche le radici non cresceranno al punto di aderire sul pezzo di corteccia e legare il tutto al supporto, con il filo da pesca (consigliato) o filo di ferro, facendo attenzione a non danneggiare le parti delicate della pianta, magari stringendo troppo le legature. La corteccia asciugherà molto più rapidamente rispetto al classico terriccio delle Orchidee, quindi saranno necessarie maggiori nebulizzazioni. A tal proposito si potranno scongiurare più facilmente eccessi idrici, come può succedere nella coltivazione in vaso, in più non ci sarà il problema del rinvaso. La zattera va idratata quasi tutti i giorni e lo sfagno deve rimanere sempre umido, secondo anche le esigenze della specie coltivata. Le specie più adatte per coltivazione su zattera sono: Epidendrum, Bulbophyllum, Vanda , Laelia, Cattleya, e Dendobrium, Oncidium, le piccole Phalaenopsis.
Orchidee sospese
In questo caso useremo ceste traforate, o cassette a listelli, leggermente più grandi dei vasi che contenevano le Orchidee. Si procede sempre prima di tutto nel togliere la pianta dal vaso, ripulendo le radici dal vecchio terriccio. Sul fondo della cesta o la cassetta, poniamo una tela (rete) di plastica, tipo quella che contiene i limoni, per trattenere il substrato e collocare un pò di sfagno sul fondo, mescolato al classico terriccio per Orchidee epifite. Adesso procedere come un normale rinvaso, ponendo l’Orchidea nella cesta, aggiungendo il terriccio mancante fino alla base del fusto, compattando poi leggermente. Le specie più adatte a questa tecnica di coltivazione sono : Vanda, Bulbophyllum, Miltonia, Stanophea, Cattleya, Cymbidium
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DENDROBIUM candidum
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MILTONIA spectabilis
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PHALAENOPSIS amabilis
Orchidee
BULBOPHYLLUM megaclinium
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CATTLEYA aurantiaca
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PAPHIOPEDILUM insigne
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